06 luglio 2020

Le Beatitudini

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 1-12a

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
 


(E' possibile leggere anche la forma lunga di questo Vangelo facendo seguire il testo di Mt 5, 13-16)

Che cosa metteremo al centro del nostro Matrimonio? Quale sarà la sua colonna portante? La sua stella polare? Su quale fondamenta vogliamo iniziare a costruire? Se stiamo scegliendo consapevolmente di celebrare il Matrimonio come sacramento - nella Chiesa - ciò vuol dire che noi stiamo costruendo su Cristo e che la nostra stella polare sarà la sua Parola. 

Nel matrimonio non si dice "sì" soltanto al proprio partner ma lo si dice anche - insieme - al Signore. Ci si dona reciprocamente l'uno all'altra, ed insieme ci si dona a Cristo perché Lui per primo si è donato a noi. E' un profondo Mistero di comunione e di amore. 

Proprio per questo il Lezionario del Matrimonio propone - come primo tra i testi dei vangeli - quello delle Beatitudini, che tratteggia il profilo del discepolo e ne lascia brillare le promesse. 

Perché chi sceglie di amare con Cristo sceglie un'umiltà colma d'amore che si appoggia solo su Dio ("poveri in spirito"), sceglie di avere un cuore che non sia indurito ("afflitti"), delicato nell'accostarsi all'altro ("miti"), desideroso di veder compiersi il sogno di Dio sul mondo ("assetati di giustizia"), paziente dinanzi alle ferite dei cuori ("misericordiosi"), libero da ogni attaccamento, vizio o dipendenza che possa inquinare la relazione ("puri di cuore"), determinato a costruire con sapienza la pace ("operatori di pace"), pronto anche a soffrire per essere fedele a Dio ("perseguitati per la giustizia"). 

Quanto sarà luminoso questo cuore? E quanto poco invece saprà amare chi non ha accolto questo invito di Dio? Ed anche se questo amore non venisse compreso o venisse addirittura contrastato dal modo di pensare del mondo, dalle tante forze che insidiano il cuore dell'uomo, il Signore assicura che alla fine l'ultima parola sarà quella delle sue promesse e della sua Grazia.

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